Zafferana Etnea a Magazzeni (Sant’Alfio)

Non si può negare di essere alle pendici di un vulcano attivo durante la seconda tappa del Genista Trail che percorre la scenografica Valle del Bove, ripercorrendo i sentieri di due colate laviche del XX secolo che minacciavano le frazioni d’alta quota di Milo (nel 1950-51) e Fornazzo (nel 1979). Seguirai una storica mulattiera oltre l’Ilice di Carrinu di 700 anni, un enorme leccio che fa sembrare minuscolo le rovine di un casolare in pietra, fino alla Valle del Bove che offre una vista spettacolare sul cratere di sud-est dell’Etna. Un punto culminante di questa tappa è il belvedere panoramico di Monte Fontana: se sei fortunato, potrai cogliere i fiori di ginestra giallo brillante che ricoprono questa zona durante la primavera e l’inizio dell’estate e danno il nome al sentiero Genista

Come esplorare: Con le sue recenti colate laviche che attraversano il percorso in due punti e il paesaggio unico della Valle del Bove, ti consigliamo di esplorare questa zona con una guida vulcanologa (vedi sopra) per apprezzare appieno l’affascinante geologia e l’ecosistema che segnano questo la zona. Il percorso è costituito da tratti di sentiero e strada di campagna e potrebbe essere difficile da percorrere da soli.

Specialità locali: La zona che circonda Sant’Alfio è nota da secoli per i suoi audaci vini rossi Etna Rosso; secondo la leggenda, questo era il vino che Ulisse offrì a Polifemo, figlio del dio del fuoco Efesto, prima di accecarlo. Oggi ci sono un certo numero di produttori di vino storici e nuovi che mettono questo vino classificato DOC sulla mappa, tra cui Il Cantante, progetto di passione di Mick Hucknall, cantante della band Simply Red.

Da non perdere: Il “Castagno di Cento Cavalli”, o Castagno dei Cento Cavalli, si trova vicino a Sant’Alfio. Si dice che questo castagno di 2000 anni abbia dato rifugio a Giovanna d’Aragona e al suo seguito di 100 cavalli e cavalieri durante un temporale nel XV secolo. La leggenda è rappresentata in un’opera di Jean Houel, che ora si trova nell’Ermitage di San Pietroburgo.

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